"Stop al cibo sintetico": la Coldiretti illustra le ragioni della mobilitazione

Pubblicato il 20 dicembre 2022 • Agricoltura , Comune Nardò LE, Italia

In IV commissione intervento di Coldiretti Lecce. La giunta ha già aderito alla petizione

Il direttore di Coldiretti Lecce Raffaele De Sario ha partecipato ieri ai lavori della IV commissione consiliare (Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura, Annona, Turismo, Trasporti) per un approfondimento sulla serie di iniziative che Coldiretti ha intrapreso contro il cibo sintetico e per valutare quali azioni intraprendere a supporto della campagna. La giunta guidata dal sindaco Pippi Mellone nei giorni scorsi ha aderito (con delibera n. 508) alla petizione promossa da Coldiretti in tutti i comuni italiani impegnandosi a adottare i provvedimenti utili alla causa. Il direttore De Sario ha illustrato le ragioni della mobilitazione e ha spiegato come le amministrazioni comunali possono sostenere l’opera di contrasto alla diffusione del cibo sintetico. 
Nella petizione l’associazione spiega, tra le altre cose,  che il cibo sintetico è prodotto in bioreattori; non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali; limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo; favorisce gli interessi di pochi operatori; spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura; non tutela la salute non essendoci garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare; può avere impatti socioeconomici molto pericolosi, in quanto frutto di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni più approfondite. 
“Grazie a Coldiretti – spiega il sindaco Pippi Mellone – è in piedi una significativa mobilitazione per sensibilizzare sui rischi della diffusione del cibo artificiale. Un coinvolgimento trasversale che è molto importante. La petizione è pienamente condivisibile perché l’impatto di un modello produttivo distante dalle specificità territoriali locali può cancellare le produzioni tipiche e la biodiversità locale”. 
“Grazie al direttore De Sario per la disponibilità – aggiunge il consigliere delegato all’Agricoltura Pierpaolo Giuri – e l’ampia illustrazione delle ragioni della petizione e delle iniziative da intraprendere. Crediamo molto in questa iniziativa anche perché raccogliamo il sentire dei cittadini, degli agricoltori e degli allevatori, che temono una pericolosa deriva in grado di mettere a rischio la nostra cultura alimentare e il made in Italy”.  
                                                                                              Ufficio stampa